Via Lattea: la nostra casa galattica tra mito e scienza

445 Views

Secondo la mitologia greca Zeus, padre degli dei, si era invaghito della mortale Alcmena. Per sedurla si trasformò nel marito di lei, Anfitrione, e dalla loro unione nacque il leggendario Eracle.

Via Lattea estiva nel cielo delle Madonie, provincia di Palermo. Credit foto: Teresa Molinaro

Per rendere il figlio completamente divino, e quindi immortale, Zeus provò ad avvicinare il bimbo al seno di Era, moglie di Zeus e regina degli dei. L’intento era di quello di nutrire il piccolo con il prodigioso latte divino. Il bambino si attaccò con grande forza al seno di Era la quale provando dolore si ritrasse subito, facendo schizzare il latte in cielo. Quella spruzzata di latte, secondo i greci, divenne la Via Lattea. Gli antichi egizi invece collocavano nella Via Lattea il corrispondente celeste del loro amato fiume Nilo.

Via Lattea appena sorta nel cielo di luglio. Credit foto: Teresa Molinaro

Di certo la mitologia rende tutto sempre molto suggestivo, compreso quel fiume di stelle che attraversa la volta celeste nelle sere d’estate è reso più accattivante se, per un attimo, pensiamo ai miti e alle leggende che gli si attribuiscono. Ma se parliamo di scienza astronomica, l’argomento diventa ancora più interessante.



La Via Lattea è una Galassia a spirale barrata ed ospita il nostro sistema solare. E’ la nostra casa e si stima che possa contare tra i 200 e 400 miliardi di stelle. Un numero in continua evoluzione per via del ciclo delle stelle stesse che nascono e muoiono. Insieme alla Galassia di Andromeda fa parte del Gruppo Locale, che contiene circa 70 galassie e che fa parte a sua volta del Superammasso della Vergine; questo agglomerato è parte di una più ampia ed estesa struttura chiamata Laniakea, che include un centinaio di migliaia di galassie. La Via Lattea è più brillante in direzione della costellazione del Sagittario, dove si trova il centro galattico; secondo gli astronomi la nostra galassia contiene al centro un buconero supermassiccio, denominato Sagittarius A* . Quello che ne deriva ammirando la Via Lattea da un luogo buio è sicuramente una sensazione di infinito, di mistero mischiato alla scienza e quella consapevolezza di essere parte di un qualcosa di immenso, infinito, che inevitabilmente ci lascia trasognati. Quando il fiume di stelle solca la volta celeste tutto tace, intorno tutto si fa piccolo e la bellezza è protagonista.

Foto diTeresa Molinaro



Comments

comments

Leggi anche