La Pietra di Palermo è la prova della presenza di Antichi Astronauti?

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palermo-stone-ancient-680x365_cLa Pietra di Palermo è considerata come un artefatto che ha rivelato molto sui governanti predinastici dell’Antico Egitto.  La Palermo Stone potrebbe anche essere la prova della presenza di Ancient Astronauts, ovvero di Antichi Astronauti a quell’epoca. Anche se la teoria sugli Antichi Astronauti rimane un argomento controverso, e molte persone sono contro questo concetto, alcuni testi antichi, come questo che si trova scritto sulla pietra di Palermo, potrebbe essere la prova definitiva che abbiamo cercato per tutto questo tempo. La Pietra di Palermo, comunemente conosciuta come gli Annali Reali, è una delle fonti più importanti per lo studio della civiltà egizia, e la sua lunga storia sulla Terra. La pietra ha ottenuto il suo nome dal Museo Archeologico di Palermo in Sicilia, dove appunto è ospitato uno dei più grandi frammenti. Altre parti di questo importante pezzo di antica storia egiziana, si trovano nel Museo Egizio del Cairo e il Museo Petrie di Londra. La pietra non è in perfette condizioni dal momento che solo pochi frammenti sono stati recuperati, e la maggior parte di questi sono molto danneggiati.

 

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Mentre la data esatta della creazione della pietra Palermo rimane un mistero, per gli studiosi la datazione più probabile della realizzazione della stele è la metà della V dinastia che regnò tra il 2500 a.C. e il 2350 a.C. circa, durante il periodo della storia egiziana chiamato Antico Regno. La collocazione originale della stele è sconosciuta, ma si ipotizza che sia stata ritrovata ad Eliopoli o nelle rovine del tempio di Ptah a Menfi. La parte più controversa della pietra di Palermo sono i re predinastici, che sono stati etichettati come esseri mitologici dagli studiosi tradizionali. Il documento, in scrittura geroglifica, rappresenta i 120 re predinastici che regnarono prima che gli antichi egizi, ed esistevano ufficialmente come civiltà. È interessante notare che i nomi dei misteriosi “dei” e “semidei” appaiono pure nelle genealogie reali egiziani. Le somiglianze tra la pietra di Palermo, la Turin Royal Canon e la Sumerian King (lista dei Re Sumeri)  sono affascinanti, dal momento che tutti e tre citano un momento in cui gli ‘Dei’ hanno vissuto sulla Terra e governato per centinaia e persino migliaia di anni. Non a caso…si è proposto di rileggere la durata dei regni dei re anti-diluviani Sumeri in numeri più realistici, trasformando le date in sars (1 sar = 3600 anni) in semplici anni o decenni. Non a caso il numero 3600 lo ritroviamo nel periodo orbitale di Nibiru.

 

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La pietra di Palermo è stato scritta sul basalto nero e si ritiene che in origine avesse una lunghezza di circa 2 metri ed una altezza di 60 centimetri. Purtroppo, la sua importanza non è stata immediatamente riconosciuta, al punto che il pezzo più importante della roccia,  una volta era utilizzato come porta di casa. La pietra di Palermo ha aiutato i ricercatori a giungere alla conclusione che gli antichi Egizi avevano sviluppato una tecnologia superiore per fondere il rame, che in ultima analisi ha permesso loro di creare statue di rame incredibili come già nel secondo della dinastia. La Pietra di Palermo registra anche la costruzione del primo edificio in pietra durante il regno di Neka, che precede la piramide di Djoser. Come si può vedere, ci sono molti testi antichi che descrivono con grande precisione un momento in cui gli esseri, forse fraintesi come Dei, sono venuti giù dal cielo e governare l’umanità. Inoltre,  si parla molto spesso degli “dei che sono venuti dal cielo“,  e possono essere trovati in numerose culture antiche in tutto il pianeta. Questo è il motivo per cui molti potrebbero interpretare la pietra di Palermo come uno dei più incredibili e importanti testi antichi, tale documento potrebbe rappresentare la prova, ovvero, un momento in cui gli “esseri ultraterreni” hanno governato il pianeta.


Redazione Segnidalcielo

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